mercoledì 3 novembre 2010

vangelo del giorno 3/11/2010

Mercoledì della XXXI settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 2,12-18.
Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore.
È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo i suoi benevoli disegni.
Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche,
perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo,
tenendo alta la parola di vita. Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi di non aver corso invano né invano faticato.
E anche se il mio sangue deve essere versato in libagione sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento, e ne godo con tutti voi.
Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.

Salmi 27,1.4.13-14.
Di Davide. Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore?
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 14,25-33.
Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse:
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?
Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:
Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?
Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.
Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In un altro commento ho spiegato il motivo dell’amore che bisogna portare più a Gesù che agli stessi familiari. È Gesù ad avere donato la vita per ognuno di noi, morendo in Croce tra tormenti e supplizi. Ci ha riscattati con il suo Preziosissimo Sangue.
Nessuno ha dato la sua vita per noi come Gesù.
Oggi ci invita alla prudenza, ad agire con saggezza in ogni situazione della nostra vita. È importante non agire mai con avventatezza, a non prendere decisioni d’istinto, perché quasi sempre si finisce male. C’è la prudenza nel parlare, nel programmare, nell’agire, che comporta una adeguata riflessione prima di operare.
Molti agiscono con una cieca obbedienza alle passioni disordinate, all’istinto dominatore che schiavizza e conduce sempre lontano da Gesù, dalle scelte migliori. 
E seguire l’istinto significa fare scelte senza discernimento, quindi senza accortezza, saggezza. Così nascono i fallimenti personali e familiari. Molti poi dicono che quanto compiono nella vita non riesce mai e si considerano vessati da satana. Dovrebbero riflettere con sincerità sulla vita che conducono e vedere se sono impegnati nella vita spirituale.
“Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine?”.
La frustrazione oggi colpisce nove persone su dieci, persone che vivono appunto nell’avvilimento, nell’insoddisfazione, fino ad arrivare alla depressione. Non riescono a capire il vero motivo della sofferenza e magari cercano la guarigione nella preghiera.
Ma per guarire occorre prima risolvere il problema che sta alla base, si deve seriamente lottare l’istinto o le passioni disordinate con una preghiera profonda, la Confessione e l’Eucaristia, la penitenza, il digiuno e la pratica delle virtù.
Questa è la vita spirituale, altrimenti è passatempo.
Fermatevi e guardate in voi stessi e vedete quanto siete peccatori”. Queste parole sono contenute nel messaggio di ieri che trovate più sotto.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Rinuncerò a qualcosa che mi piace particolarmente, e la offrirò al Signore per tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito.

Pensiero
Colui che con parole, discorsi, azioni, desse scandalo, non è un amico, è un assassino dell’anima. (San Giovanni Bosco)

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